Caro Saverio

Una nuova installazione, all’interno del Piccolo museo, dedicata a Saverio Tutino. Il racconto della sua vita, in mezzo al racconto di migliaia di altre vite che ha ostinatamente salvato dall’oblio.

Molte vite nella vita di Saverio Tutino.
Poco più che un ragazzo, Saverio è il partigiano “Nerio”, attivo dal ’44 nella zona di Cogne, nella bassa Valle d’Aosta e nel biellese, tra i protagonisti della liberazione di Torino nel 1945. Da adulto è scrittore, intellettuale, soprattutto un grande giornalista, per anni inviato di punta de “L’Unità” da Cuba e dalla Cina, cofondatore di “Repubblica”. Paladino della memorialistica in età senile, ideatore di quel “vivaio”, come lo amava chiamare, che è l’Archivio diaristico nazionale.

Una vita straripante, anzi tre, pronte a essere accolte in una nuova installazione, all’interno del Piccolo museo del diario. Il racconto della sua vita, in mezzo al racconto di migliaia di altre vite che ha ostinatamente salvato dall’oblio. Tracce. Saverio ha lasciato ovunque tracce di sé. Nella scrittura, nei diari, nelle lettere, negli articoli, nei libri. Nelle interviste alla radio e alla tv. Nella memoria delle persone che lo hanno accompagnato. Tracce che conducono a una postazione di lettura, e di ascolto. Per ricordare, o scoprire, chi è stato Saverio. Per lasciargli messaggi, per condividerne il ricordo, o la suggestione di ciò che è sbocciato dopo la sua semina a Pieve Santo Stefano. Parole, fogli, pensieri, proposte. Nuovo patrimonio comune.

allestimento a cura dello studio di interaction design dotdotdot.

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